La Sindrome Metabolica (o MetS) è definita dall’OMS come una condizione patologica che può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo del Diabete di tipo 2 e di problemi cardiaci. Le persone con la MetS hanno essenzialmente il doppio del rischio di malattie cardiovascolari rispetto a quelle senza la sindrome. Aumenta ulteriormente il rischio di diabete di tipo 2 di circa 5 volte. 

Le cause della sindrome metabolica sono: 

  • pressione arteriosa alta;
  • alti livelli di trigliceridi nel sangue;
  • alti livelli di glucosio nel sangue;
  • bassi livelli di HDL nel sangue;
  • elevata circonferenza addominale.

Sono necessari anche solo 3 di questi sintomi per diagnosticare la Sindrome Metabolica.

Inoltre, questa patologia può portare ad uno stato protrombotico e proinfiammatorio.

La Sindrome Metabolica: come si è diffusa

Si stima che circa il 25% della popolazione mondiale è affetta da MetS. Essa è diventata il principale rischio per la salute del mondo moderno. Ha avuto origine nel mondo occidentale, al giorno d’oggi è diventato un problema globale, a causa della diffusione dello stile di vita occidentale. 

La sindrome metabolica è maggiormente sviluppata tra la popolazione urbana di alcuni paesi in via di sviluppo. Sicuramente i due fattori che hanno portato alla forte diffusione di questa patologia sono l’aumento del consumo di fast food ad alto contenuto calorico e a basso contenuto di fibre e la diminuzione dell’attività fisica dovuta ai trasporti e alla sedentarietà delle attività.

La Sindrome Metabolica: come prevenirla

L’obesità e l’insulino-resistenza sono le problematiche più diffuse legate alla sindrome metabolica. Il trattamento fondamentale, nonchè il più importante, è sicuramente il cambiamento dello stile di vita, introducendo un piano nutrizionale adeguato e un piano di allenamento personalizzato. In questo modo, si induce la perdita di peso.

Dal punto di vista del piano nutrizionale, è importante introdurre nella propria dieta più frutta, verdura, cereali integrali, grassi monoinsaturi e latticini a basso contenuto di grassi. Per coloro che hanno bassa tolleranza al glucosio a digiuno, se viene intrapresa una dieta ricca di fibre e povera di grassi saturi e una maggiore attività fisica quotidiana si può ridurre l’incidenza del diabete di quasi il 60%.

E’ altresì importante l’intervento farmacologico per trattare la dislipidemia aterogena, l’ipertensione e l’iperglicemia.

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