La Dieta Chetogenica

Che cos'è la dieta chetogenica?

La dieta chetogenica è una dieta che, come dice il nome, stimola la produzione di corpi chetonici (l’Acetone, l’Acido Acetico e l’Acido Beta-Idrossibutirrato) e porta il soggetto ad una condizione di chetosi fisiologica. Questi vengono prodotti dal fegato quando non vi è sufficiente apporto di glucosio attraverso i pasti, quando il glicogeno immagazzinato nel fegato non basta per produrre glucosio tramite la glicogenolisi o quando, in presenza di determinate patologie, il glucosio non riesce ad introdursi nelle cellule o queste non riescono ad utilizzarlo.

Quando si verifica una di queste situazioni, il fegato entra nella condizione metabolica della Gluconeogenesi.

I corpi chetonici riescono facilmente a raggiungere tutti i tessuti tra cui il cuore, i muscoli e il cervello, mentre quelli in eccesso vengono espulsi tramite le urine e la respirazione.

Inoltre, la condizione di chetosi richiama uno stato di digiuno e quindi di restrizione calorica.

Quanti tipi di dieta chetogenica esistono?

Non esiste un solo tipo di dieta chetogenica, ma si definiscono “chetogenici” tutti i piani alimentari che forniscono una quantità di caloriecarboidrati e talvolta di proteine inferiore al necessario;

Ecco i protocolli di riferimento più importanti in letteratura:

  • KD Classica: è il primo protocollo descritto in letteratura precisamente nel 1920. Questa dieta era stata proposta per mimare il digiuno che fino a quel momento era stato l’unico rimedio per le crisi epilettiche. Per la comunità scientifica rappresenta il protocollo di riferimento. Purtroppo la sua ottima efficacia terapeutica si scontra con una compliance difficile;​
  • MCT e MCT Modificata: l’ossidazione dei grassi MCT (=trigliceridi a catena media) danno luogo a una maggior produzione di chetoni rispetto ai LCT (=trigliceridi a catena lunga). Questo permette un piccolo aumento dei carboidrati e delle proteine, migliorando il gradimento della dieta. La sua efficacia terapeutica è simile alla KD. Per evitare l’instaurarsi di disturbi gastrointestinali, è necessario procedere alla chetosi lentamente. Inoltre, occorre utilizzare integratori vitaminici;
protocolli chetogenici
  • MAD (=Modified Atkins Diet): Atkins nel 1963 è stato uno dei primi ad accorgersi che erano i carboidrati i responsabili dell’obesità e quindi di tutte le complicanze di questa patologia tra cui le malattie cardiovascolari. Atkins proponendo una dieta ad alti grassi venne considerato un folle a quel tempo. La MAD è il protocollo più usato quando si vuole ottenere la chetosi per il dimagrimento ma può essere utilizzato anche come primo passo nei casi di patologia prima di passare ad una MCT o KD. Inizialmente, la quantità di carboidrati è di 15 g per aumentare fino a 30 g. Nella MAD possono essere utilizzati tutti i tipi di carboidrati, anche quelli ad alto indice glicemico e possono essere assunti anche in un unico pasto. Le fibre non sono conteggiate come carboidrati, mentre i dolcificanti polialcoli sì. Anche in questo caso, è necessario utilizzare un integratore multivitaminico.​

Infine si propone un protocollo piu ‘’morbido’’:

  • LGIT(= Low Glicemic Index Treatment): questa dieta si basa sull’assunzione di carboidrati a basso indice glicemico (<50). L’introduzione del concetto di indice glicemico permette a questo approccio di introdurre 40-60g di CHO al giorno. La dieta LGIT risulta efficace nel trattamento delle malattie metaboliche e per il dimagrimento mentre per patologie specifiche ha un’efficacia del 50%.  Questo dimostra comunque che l’epilessia non è strettamente legata alla presenza massiccia dei corpi chetonici. Questa dieta è adatta anche come trattamento dell’obesità infantile.

K-Ratio o Rapporto Chetogenico: di cosa si tratta?

Il K-Ratio o Rapporto Chetogenico è una formula utile per impostare una dieta chetogenica:

rapporto chetogenico dennis dell'unto

Come mostra l’equazione, per ottenere la chetosi non basta diminuire i carboidrati ma occorre limitare anche l’apporto di proteine, poiché gli amminoacidi possono essere utilizzati nella Gluconeogenesi. Più il rapporto è alto e maggiore sarà la chetonemia nel sangue ottenuta dalla dieta.

Cos'è il Ketotest?

Il ketotest, o test dei chetoni urinario, è uno strumento molto usato per rilevare la chetosi.

E’ composto da una striscetta in cui in una delle due estremità è presente una sostanza, il nitroprussiato, che, una volta a contatto con l’urina, reagisce alla presenza di un corpo chetonico, l’acetoacetato. In base alle concentrazioni di chetoni maggiori o minori trovate nelle urine, il Ketotest mostra varie tonalità di colore, dal viola più scuro al rosa chiaro.

Il ketotest è uno strumento indiretto per misurare la chetosi. Tecnicamente lo stato di chetosi è definito dalla presenza di chetoni nel sangue (chetonemia). I chetoni trovati nelle urine (chetonuria) mostrano semplicemente una sovrapproduzione di chetoni, il cui eccesso è rintracciabile nelle urine. Ciò significa che potreste benissimo risultare in chetosi, ma la striscetta potrebbe colorarsi di rosa chiaro.

A causa degli instabili livelli di ormoni, generalmente possiamo notare che le concentrazioni di chetoni sono maggiori durante la sera rispetto che al mattino, con valori piuttosto alti intorno alla mezzanotte.

Inoltre, un alto livello di idratazione tende ad alterare la colorazione del ketotest, rendendolo di colorazione più chiara. Questo avviene perché bere tanta acqua tende a diluire le concentrazioni dei chetoni nell’urina. 

ATTENZIONE!!

Colorazioni troppo scure del ketotest potrebbero indicare che il rene produce ammoniaca (che richiede azoto) come base per equilibrare la natura acida dei chetoni e prevenire l’acidità delle urine. Quindi, la maggiore escrezione di ammoniaca (e di chetoni) potrebbe essere legata ad una perdita di proteine. All’aumento delle concentrazioni di chetoni nel sangue, il rene aumenta il suo assorbimento di chetoni. Se dopo il keto-adattamento questo maggiore assorbimento fosse accompagnato da una maggiore escrezione di chetoni, ci sarebbe un’ulteriore perdita di azoto attraverso la produzione di ammoniaca.

In conclusione, sarebbe consigliato trovarsi nella situazione di presenza lieve di chetoni (colorazione rosa chiaro) ovvero uno dei livelli più bassi di chetosi rilevabili nelle striscette. Ciò dovrebbe indicare che le concentrazioni di chetoni nel sangue non sono così alte da compromettere la lipolisi o il mantenimento della massa muscolare.

dieta chetogenica dennis dell'unto
Risultato del Ketotest eseguito da una mia paziente, entrata in chetosi. Questa è la colorazione consigliata.

A cura del Dott. Dennis Dell’Unto

 

Biologo Nutrizionista

ALCUNE RACCOMANDAZIONI SULLA DIETA CHETOGENICA

Ricordiamo sempre di avvalersi di un professionista qualificato del settore prima di programmare una dieta chetogenica.

Nello sportivo la dieta chetogenica deve essere limitata a brevissimi periodi di tempo, dal momento che nelle prestazioni fisiche e durante gli allenamenti è fondamentale avere un apporto adeguato di carboidrati.

ALCUNI TESTIMONIALS DELLA DIETA CHETOGENICA

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